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Marmo di Carrara

Carrara è nota in tutto il mondo come primario centro di escavazione, lavorazione e commercio del marmo. Da sempre è meta preferita da intellettuali, poeti, scrittori e critici d’arte. Luogo in grado di rivelare i segreti e i misteri di una materia nobile ed elegante, solidissima, ma anche molto fragile. Statuario, venato, bianco assoluto, cremo, bardiglio e molti altri sono i colori e le sfumature di questa roccia seducente. Le cave di marmo erano probabilmente già sfruttate nell'età del rame dai primitivi abitanti della zona per produrre utensili vari e oggetti decorativi e commemorativi, ma è sotto il dominio di Roma che venne valorizzata l'attività estrattiva per rifornire di blocchi di marmo bianco le più importanti costruzioni pubbliche di Roma e molteplici dimore patrizie. E’ infatti a quest’epoca che risale la nascita di molti paesi a ridosso dei bacini marmiferi. Dopo un periodo di rallentamento, a causa delle invasioni barbariche, con la più intensa propagazione del Cristianesimo, il marmo fu impiegato in grandi quantità per l'edificazione e l’arredo di costruzioni religiose. Durante il Rinascimento, Michelangelo Buonarroti, nei suoi frequenti viaggi in terra Apuana, si recava di persona a selezionare i blocchi di marmo bianco più adatti alla realizzazione dei suoi numerosi capolavori. Nel 1700 si contavano circa quattrocento cave dalle quali veniva estratto il marmo per decorare le residenze di sovrani illuminati che cercavano, in quel materiale, le caratteristiche che esprimevano il senso della  monumentalità  e  della potenza.Durante il fascismo si fece molto uso del marmo di Carrara e, nonostante una diminuzione del mercato estero, si passò da una sessantina di laboratori con novecento addetti a circa centodieci con milleottocento occupati. Negli anni del dopo guerra, Carrara attraversa un periodo difficile. La preziosa roccia diventa fuori moda e gli scultori si orientano su nuovi materiali come il ferro, l’acciaio e i materiali plastici. In questo periodo si passa da laboratori caratterizzati da diverse specializzazioni a una figura nuova di artigianato completo, in grado di combinare insieme tutte le capacità tecniche. E’ in laboratori così strutturati che, negli anni successivi, avviene quella trasformazione nella produzione che riesce a dare nuova vita alla tradizione locale. Il marmo inizia ad essere utilizzato sul piano del design. Si comincia con una produzione in serie di piccoli manufatti per poi spostarsi su produzioni più complesse come la produzione di mobili, tavoli e complementi d’arredo. Prendono così forma oggetti di uso quotidiano pensati per una dimensione domestica. Si iniziano così sperimentazioni sul colore unendo marmi policromi, si creano e si riscoprono moduli e tarsie, si ricercano nuovi trattamenti sulle superfici per ottenere sorprendenti specchiature dagli effetti delle lucidature. Sino ad arrivare ai giorni nostri dove, grazie alle nuove tecnologie, alla maestria degli artigiani e alla creatività dei designer più coraggiosi, il marmo irrompe nel mondo della moda partendo da ciondoli, bracciali, orecchini per arrivare alle decorazioni delle borse e alle montature degli occhiali da sole.

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