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Peperino dei Monti Cimini

Il peperino dei Monti Cimini, pietra tipica dell’alto Lazio diffusamente impiegata nel viterbese, è stato utilizzato fin dal paleolitico e poi, via via, dagli etruschi per i loro sarcofagi, dai romani per gli edifici pubblici, fino a diventare il materiale prevalente nelle costruzioni medievali e rinascimentali. Il peperino fu utilizzato per la costruzione di diversi quartieri a Viterbo e di alcuni tra i più caratteristici borghi del viterbese. Il nome viene da «piper», ovvero pepe, e ne ricorda l’aspetto a tratti maculato da particelle di biotite, simile a grani di pepe. Questa pietra, che deriva dalla cementazione di materiali vulcanici dell'antico vulcano Cimino, è esportata fino in Canada, in Giappone e nel Medio Oriente. Legata da un rapporto millenario con il suo terreno di produzione, è caratterizzata da un’opaca ruvidità, da numerose e minuscole inclusioni luminose, da cristalli di vari minerali e da frammenti di calcare strappati al camino del vulcano. Pur se generata dai processi vulcanici, e quindi dal fuoco, attraverso i quali sono stati subliminati i materiali detritici, con il suo   colore   cinereo  e  smorzato  dai  toni  bigi  e  cupi,  è  per  vocazione connessa all’ombra, agli antri, e all’acqua. E’ una pietra che sembra come composta da materia organica, vivente, che trae nutrimento dall’umidità. Per questo il Peperino è particolarmente indicato per la realizzazione di architetture e oggetti ispirati alle suggestioni degli ambienti acquatici. Da secoli è impiegata come “pietra da taglio”, ma anche come pietra da decorazione. Concorre con il marmo per quel suo assumere, con il tempo, un particolare colore caldo dalle sfumature brune e rossastre che tanto contribuiscono a caratterizzare i manufatti del passato. Non meno ammirevole è la raffinatezza raggiunta in tante applicazioni decorative rese possibili proprio dall’assiduità d’impiego e di lavorazione mantenuta e sviluppata attraverso i secoli. Un’assiduità che è anche un atto di fedeltà verso le proprie origini e che, nonostante tutto, è ancora oggi rilevabile nella passione con la quale maestranze e gli artigiani si misurano per realizzare nuove opere ricercando nuovi equilibri, nuove figure, inedite armonie e nuove soluzioni per l’ambiente domestico e per la città. Paradossalmente, proprio la pietra, che più di tutti i materiali rappresenta l’immagine della durata e della stabilità, grazie alla sua carica espressiva, potrà venire incontro alle esigenze di questo nostro tempo. Che richiede leggerezza. Vera protagonista della nostra epoca moderna, la leggerezza si contrappone al peso della pietra. Probabilmente, è proprio in questo contrasto che è riposta l’attuale rivalutazione, prima di tutto concettuale, della pietra. In tutto ciò il Peperino, per le sue caratteristiche materiali e tecniche, per le sue connotazioni espressive e simboliche, per la remota consuetudine del suo impiego, è diventato un materiale di riferimento. Lo documentano recenti realizzazioni che mirano al rinnovo della tradizione attraverso l’adozione di nuovi e attuali linguaggi dell’arte. Una sfida portata avanti proprio tramite una delle pietre di più antico utilizzo.   

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